Perché Artemis?
Artemis, nome greco di Artemide, figlia di Zeus e Latona e sorella gemella di Apollo, era comunemente nota come dea della caccia, della foresta e dei boschi. Fu anche identificata nella Luna crescente. I Romani la chiamarono Diana, mentre gli Etruschi la veneravano con il nome di Artume.
Fin qui la mitologia classica. Ma Artemide era particolarmente venerata ad Efeso, dove fu eretto un tempio a lei dedicato, annoverato fra le sette meraviglie del mondo antico, che non sopravvisse alla furia iconoclasta dei primi secoli del cristianesimo.
Rudolf Steiner spiega che in quel tempio erano coltivati particolari misteri legati alla parola, al Logos, il Verbo. Non ci deve pertanto stupire che l’evangelista Giovanni, colui che inizia il suo Vangelo proprio nel nome del Logos, sia intimamente legato ad Efeso, dove visse a lungo prima di essere esiliato a Patmos.
Inoltre, prosegue Steiner, in quella scuola misterica venivano coltivati i segreti degli organi fisico-spirituali preposti alla funzione del linguaggio umano. Segreti che – continua – sono “in rapporto con il segreto dell’uomo stesso” e con gli elementi di aria, acqua e fuoco, secondo il motto:
Parla, uomo,
e manifesterai tramite te stesso
il divenire del mondo.
In questo senso Edizioni Artemis si prefigge il compito di ridare voce al Logos che parla tramite ciascun uomo, ancorché sulla via della ricerca interiore, affinché ciascun libro possa ridare dignità alle parole così tanto abusate e distorte, nell’epoca presente. E così, finalmente:
Il divenire del mondo
si rivela per tuo tramite,
o uomo,
quando tu parli.