Oreste Ferrari

Poeta, letterato e traduttore trentino, nacque nell’odierna Bezzecca il 5 maggio 1890. In gioventù si distinse per  la difesa dell’italianità del Trentino, aderendo al movimento irredentista. Fu vicino a Cesare Battisti, collaborando ai suoi periodici “Vita trentina” e “Il Popolo”. Durante la I Guerra Mondiale si arruolò clandestinamente nel V Battaglione Alpini.

Nel febbraio 1943 perdeva la moglie e la figlia, perite sotto un bombardamento; il figlio, attivo antifascista, morì nel novembre successivo precipitando in un burrone mentre tentava di espatriare in Svizzera. Colpito da questi lutti, fuggì a Lugano nel dicembre 1944, ricercato dalla polizia tedesca. Nel settembre 1945, fu eletto membro della Consulta nazionale per il Trentino su designazione del Partito d’azione, e svolse il mandato fino alle elezioni del 1946.

Successivamente rinunciò ad ogni incarico di natura politica per dedicarsi all’attività letteraria, sia nel campo delle traduzioni di autori tedeschi e francesi, sia in quello della poesia. Tradusse Nietzsche, Goethe, J. Heinrich Jung Stilling, Flaubert e molti altre, rimaste inedite, di G. E. Lessing, F. Hölderlin, G. Schwab, F. Hebbel, S. George, R. M. Rilke, conservate nel Fondo Ferrari presso il Museo del Risorgimento in Trento.

La scelta degli autori di cui tradusse le opere non fu mai dettata da mode letterarie o da esigenze del mercato editoriale, bensì in base alle proprie affinità spirituali, guidato dai principi dell’estetica crociana.

Morì a Bellinzona (Svizzera) il 10 febbraio 1962.

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